CONVIVIO con la Ritmi Sotterranei Dance Company

Lo spettacolo Convivio al Teatro Peppino de Filippo dal 19 Maggio.

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Dopo la tournée in Danimarca e le numerose repliche italiane, la compagnia di contemporaneo RITMI SOTTERRANEI é tornata a Roma a raccontarci, con ironia e originalità la convivenza in tutti i suoi aspetti ed a condividere le esperienze, le abitudini, i vizi, i pensieri che all’interno di essa si vivono.
La coreografa Alessia Gatta affiancata dal drammaturgo Marco Angelilli, giocando con sapienza con il pretesto del cibo, ha saputo leggere nel profondo dell’animo umano ed è riuscita a ritagliare un luogo in cui chiunque può riconoscersi. Attraverso la fusione di stili come l’hip hop, la danza contemporanea, la breakdance e teatro-danza, Alessia fa in modo che l’esperienza del singolo diventi riflesso collettivo, come nelle più grandi opere d’arte.

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Alessia Gatta è Performer e Coreografa Internazionale che dal 2002 ha intrapreso un autonomo percorso di produzione e sperimentazione coreografica, fondando la compagnia “Ritmi Sotterranei”.

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La passione per l’architettura e lo spazio urbano la spingono quasi sempre a pensare, progettare e creare un contenitore per la sua danza. Sempre alla ricerca di un linguaggio raffinato e delicatamente semplice, astratto ma pur sempre ben definito, riesce ad amalgamare insieme stili differenti. Con Convivio la Gatta mette in scena una sorta di gioco sociale in cui sei corpi, sei voci, sei sguardi sul mondo si incontrano in un unico spazio diviso in sei ambienti. Si inizia dall’alto per scendere in profondità. I sei convitati entrano nella casa dal terrazzo, poi visitano il secondo piano e quindi il primo. Dalla vertigine del vuoto passano ai luoghi della meditazione; dalla camera del digiuno a quella del nutrimento, dalle stanze del conflitto e della dispersione a quelle dell’incontro e della conoscenza.

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I sei ballerini in scena sono bravissimi a combinare le tecniche differenti, passando dell’hip-hop, al contemporaneo al breaking con naturalezza e disinvoltura, fondendo i loro corpi con la musica, dando voce non alla parola ma al movimento dei loro corpi, creando forme a linguaggi espressivi di diverso tipo. La novità che colpisce del lavoro di Alessia é  nell’invenzione di nuove forme e nuovi gesti, e nell’interpretazione personale che ognuno dei sei ballerini in scena riesce a rappresentare, rispondendo con il corpi alle domande che la coreografa  pone. Un lavoro intenso e ben strutturato che merita di essere visto.