La Regina di Ghiaccio – Il Musical, al Teatro Brancaccio fino al 7 gennaio

La Regina di Ghiaccio, ovvero Turandot.

Una delle più famose principesse della lirica trasposta in musical …  Non era una sfida semplice, perché spesso queste operazioni con così memorabili ed eccellenti protagonisti, nascondono tranelli in ogni angolo. Ma La Regina di Ghiaccio di Maurizio Colombi supera la prova con intelligenza e bravura, complice un cast di fantastici artisti performer fra attori, cantanti, ballerini e acrobati capitanati dalla Lorella nazionale, e l’inserimento di variazioni e novità che trasformano l’opera pucciniana a cui si ispira in un vero spettacolo musicale in grande stile. Effetti scenici, musiche, costumi, testi e canzoni, tutto contribuisce a far evocare la storia della Regina di Ghiaccio che ormai ha posto nel suo cuore solo per la fredda strategia degli indovinelli, e che continua a mandare a morte i suoi pretendenti, vittima di un sortilegio malefico di tre “new entry”, tre streghe che portano il destino nei loro nomi … Tormenta, Gelida e Nebbia.

Il trio malefico Tormenta, Gelida e Nebbia con la Principessa Turandot

Questa la novità più indovinata dall’autore, che inserisce appunto le streghe narranti, che sono protagoniste dei momenti più pop dello spettacolo, grazie alle performance delle tre interpreti Valentina Ferrari, Federica Buda e Silvia Scartozzoni, davvero molto brave! La presenza scenica e la bravura di Lorella Cuccarini unisce tra di loro i vari momenti del racconto, e fra un indovinello perso e una nuova esecuzione, quella del Principe di Persia, un sorprendente Flavio Tallini, ecco che qualcosa accade a Turandot … Un calore nuovo si sta facendo strada in lei, si chiama Amore ma ancora non lo sa! E nel frattempo ecco altre novità, un albero parlante, la Dea della Luna Changé, il Dio del Sole Yao, mentre i tre consiglieri dell’Imperatore impazziscono nello star dietro a tutti!

Ping, Pong e Pang durate le prove

Con loro il lato ironico è assicurato e Ping, Pong e Pang, Giancarlo Teodori, Jonathan Guerrero e Adonà Mamo, bravissimi anche loro, ci regalano un’interpretazione molto divertente dei tre personaggi che cercano in tutti i modi il bandolo della matassa tra un momento comico e uno più drammatico.

Calaf e Turandot, disperati nel loro amore che ancora non conosce questo nome

Pietro Pignatelli è uno straordinario Calaf che dopo essersi innamorato della fredda principessa è disposto a rischiare la vita per poterle far conoscere l’Amore, e si cimenta nell’unica doverosa citazione letterale all’opera lirica, un’interpretazione del “Nessun Dorma” che rende onore a Puccini.  Molto tenera Daniela Simula nella sua Dea della Luna Changé e bravo Paolo Barillari con una versione a tratti ironica dell’Imperatore Altoum.

Ottimo davvero tutto il casti di ballerini e promosse anche le musiche originali curate da Davide Magnabosco, Paolo Barillari, Alex Procacci e Alberto Schirò, con un bel duetto dei due protagonisti. Maurizio Colombi si conferma una delle menti più capaci del genere musical in Italia (aveva già portato al successo sempre con la Cuccarini anche Rapunzel) creando un musical in una chiave di lettura più vicina alla sensibilità dei bambini, molto piacevole e capace di allietare tutto il pubblico, con la sicurezza di avere sul palco la sempre amata Lorella, bellissima nei suoi sontuosi costumi scenici. Non ci resta allora che ascoltare per l’ultima volta volta i tre indovinelli di Turandot … ma fate presto, l’alba sta per arrivare … !

« Chi quel gong percuoterà, apparire la vedrà bianca al pari della giada, fredda come quella spada è la bella Turandot! » (Coro, atto I)

Finalmente l’alba ha svelato a Turandot il nome del principe …

Fino al 7 gennaio 2018 al teatro Branccacio di Roma.

www.teatrobrancaccio.it