Manon al Teatro dell’Opera di Roma

Dal 25 al 31 maggio é andata in scena al Teatro  Dell’Opera di Roma “Manon” di Kennet Mac Millan, una della maggiori figure del balletto del dopoguerra. Manon è stata interpretata dall’etoile  Eleonora Abbagnato, anche direttrice del corpo di ballo del Teatro  Dell’Opera di Roma, che si é alternata  con la prima ballerina Susanna Salvi. Gli altri interpreti  sono stati il ballerino ospite  Friedemann Vogel nel ruolo di Des Grieux e Benjamin Pech,  oggi  etoile dell’opera di Parigi e assistente  alla direzione del balletto del teatro dell’opera Di Roma, nel ruolo di Monsieur G.M,  oltre ai primi ballerini e solisti del teatro dell’opera di Roma.



Come  detto dalla stessa Eleonora Abbagnato in conferenza stampa, questo è un balletto molto impegnativo non solo dal punto di vista tecnico ma anche sotto l’aspetto interpretativo: con questi stimoli il  corpo di ballo ha risposto benissimo dando una prova di grande maturità e crescita.

Nella sua direzione Eleonora  Abbagnato sta cercando dei  avvicinare il pubblico alla danza, non solo con grandi titoli di repertorio  ma anche con titoli meno famosi  ma molto, molto intensi.

Manon é un balletto in tre atti ambientato  nella Francia del 1721 Manon, fanciulla dal carattere irrequieto e ribelle e destinata dai suoi alla vita monastica, si incontra per caso con il giovane Des Grieux. Fra i due nasce un amore improvviso, irresistibile e insieme fuggono a Parigi, ma dopo pochi giorni di felicità la vita in comune si rivela un fallimento perchè mentre il giovane desidera sposarla, Manon continua a sognare un’esistenza nel lusso e per averla non disdegna la corte di uomini ricchi, come il signor De Brétigny. Il padre del giovane Des Grieux organizza il suo rapimento per troncare l’imbarazzante relazione. Manon, saputo da Brétigny del complotto, invece di avvertire il compagno, salvarlo dal rapimento e rimanergli fedele anche nella povertà, preferisce tacere e, per garantirsi una vita agiata, diventa l’amante di Brétigny. Intanto il giovane Des Grieux è stato costretto in convento, ma raggiunto da Manon quando sta per essere ordinato abate nel convento di Saint-Sulpice fugge con lei. All’Hôtel de Transilvanie, equivoco centro della mondanità parigina, i due, a corto di denaro, tentano la fortuna al gioco, ma Des Grieux che vince ripetutamente, viene accusato di barare con la complicità di Manon. Des Grieux viene arrestato, ma dopo poco tempo è di nuovo libero; Manon invece, quale prostituta, è condannata alla deportazione nella lontana America. Il giovane innamorato cerca inutilmente di salvare la sua donna, ma ottiene soltanto di rivedere la fanciulla un’ultima volta. Manon, lacera e stanca, implora il perdono per il male provocato dal suo egoismo. Des Grieux la conforta e sogna con lei una futura libertà, ma ormai Manon, spossata dagli stenti, muore poco dopo.

Mac Millan, il coreografo, ha incentrato il balletto sulla psiche, prestando molta attenzione ai registri emotivi che pervadono tutto il balletto. I passi a due, dalla bellezza impressionante, sono stati i punti di forza di Mac Millan ed hanno rappresentato le tre fasi dell’amore tra Manon e Dex Grieux: l’innocente felicità del primo incontro, la carica erotica ed emotiva del loro amore e l’angoscia della separazione con la morte di Manon.

La Abbagnato, nel ruolo di Manon, ha fornito grandissima prova delle sue abilità tecniche:  dalla maestria nei movimenti alla gestione di ogni espressione del corpo per la sua grazia e la sua delicatezza. Il pas de deux nella camera da letto, che apre il secondo quadro del primo atto, e lo svelarsi dirompente della passione è, ancora una volta, un capolavoro di tecnica interpretativa:  Friedemann Vogel arricchisce il personaggio con sfumature molto mature e consapevoli, la Abbagnato  si fa apprezzare una volta di più per le sue splendide linee armoniose e decise e per l’eleganza innata in ogni suo gesto.

Grandissimi applausi, dopo un ipnotico e assorto silenzio, imprescindibile di fronte a tale meraviglia. Il sipario si chiude sulla morte di Manon e si riapre sui due amanti abbracciati, a testa china, mentre gli applausi esplodono liberatori, come il respiro trattenuto fino ad allora.