Notre-Dame de Paris al Teatro dell’Opera di Roma

Il 14 settembre alle ore 20.00 il Teatro Costanzi ha riaperto al pubblico con Notre-Dame de Paris, balletto in due atti  tratto  dall’omonimo romanzo di Victor Hugo e  capolavoro di uno dei massimi esponenti del repertorio moderno, RolandPetit, che firma libretto e coreografia. Al Costanzi è andato in scena solo nel 1984 con il Ballet National de Marseille. Luigi Bonino, Direttore Artistico del Repertorio Roland Petit, lo riprende per la prima volta con il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma, diretto da Eleonora Abbagnato. Ospite d’eccezione è stato  Bakhtiyar Adamzhan (14, 16 e 18 settembre), Principal Dancer dell’Astana Opera calatosi in maniera egregia nel personaggio di Quasimodo, interpretandone tutta la  forza drammatica.

Bakhtiyar Adamzhan è Nato a Saryozek, nella regione di Almaty del Kazakistan, si diploma presso l’A.V. Seleznev College of Choreography nel 2011. Dal 2011 è solista all’Abai State Academic Opera and Ballet Theatre fino al 2013. Nello stesso anno, entra a far parte, sempre come solista, della State Opera and Ballet Theatre “Astana Opera” e nel 2015 viene promosso Principal Dancer. Nel corso della sua carriera riveste ruoli importanti come: Spartacus in “Spartacus” di A. Khachaturian, Benvolio in “Romeo e Giulietta” di S. Prokofiev, Jester in “Il Lago dei cigni” di P. Tchaikovsky, Syrym in “Karagoz” di G. Zhubanova oltre a quelli di Principe-Schiaccianoci in “Lo Schiaccianoci” di P. Tchaikovsky, Nurali in “The Fountain of Bakhchisarai” di B. Asafyev, Solor in “La Bayadère” di L. Minkus, Quasimodo in “Notre-Dame de Paris” di M. Jarre, Basilio in “Don Chisciotte” di L. Minkus, Lescaut in “Manon” di J. Massenet.

L’allestimento dell’Opéra National de Bordeaux e Opéra de Paris è quello della prima assoluta del 1965, con i costumi originali creati dal grande couturier Yves Saint Laurent e le scene sobrie ma monumentali di René Allio. Le luci sono di Jean-Michel Désiré. La musica di Maurice Jarre, su base registrata, è stata eseguita dall’Orchestra e dal Coro del Teatro dell’Opera di Roma nel concerto trasmesso in diretta su Rai Radio3 il 17 marzo 2021, durante la chiusura al pubblico. Sul podio il maestro Kevin Rhodes.

Notre-Dame de Paris è stata la prima creazione di Roland Petit per l’Opéra di Parigi, un successo indiscusso fin dal suo debutto. Petit ne è stato protagonista e  primo interprete in assoluto del ruolo di Quasimodo. Nel 1965 sul palcoscenico del Palais Garnier ha espresso tutta la deformità e la compessità di questo personaggio attraverso la propria danza. Con lui il celebre campanaro della cattedrale di Notre-Dame perde la gobba per trasformarsi in un ragazzo tenero e introverso, complessato perché ha subito un infortunio.

Notre Dame de Paris è un balletto fondamentale per Roland Petit e per il pubblico, da sempre affezionato alle grandi storie. La cifra originale e assolutamente inconfondibile di Petit si svela qui nella sua interezza: la narrazione c’è ma è moderna, con una mimica molto diluita; la fonte letteraria c’è anch’essa  ma è filtrata attraverso quella leggerezza e quella eleganza che hanno contraddistinto tutti i lavori del grande maestro scomparso. E soprattutto c’è tanta danza, per tutti.

Il romanzo di Victor Hugo è uno dei capolavori della letteratura romantica, un romanzo estremamente cupo che Petit alleggerisce anche vestendolo dei colori squillanti e raffinati dei costumi di Yves Saint-Laurent,  La storia è caratterizzata  da  una scenografia stilizzata ma di grande suggestione, con  il corpo di ballo che fa parte integrante dello spettacolo con coreografie di insieme  fortemente espressive.  Un corpo di ballo che non fa da cornice al balletto ma attraverso le performance dei protagonisti interpeta la folla e sottolinea la storia che, dalla tenerezza di un amore quasi impossibile, passa ai toni della tragedia e della morte. A questo si  vanno aggiungendo i  quattro personaggi-perno della vicenda drammatica: EsmeraldaQuasimodoFrollo e Phoebus  che interpetano la vicenda con forti tinte drammatiche e passionali.

Esmeralda, interpetata dalla prima ballerina Susanna Salvi,  cattura l’immaginario del pubblico fin dal primo istante con la sua forte passionalità, carnalità e grande tecnica. Frollo, interpetato dal solista Walter Maimone dimostra subito una grande presenza scenica e un’ottima tecnica di salti e giri; Maimone intepreta magistralmente il suo ruolo, una battaglia nella sua anima tra il desiderio passionale e la coscienza, tra la carne e lo spirito.  Il Phoebus interpretato da Simone Agrò dimostra anche lui  grande padronanza del palcoscenico, grande perizia tecnica ed interpretativa.

I protagonisti, Esmeralda e Frollo, sono persone rifiutate dalla società perché diverse: in questo tema risiede la geniale opera di modernizzazione del coreografo francese e la drammatica attualità di questo balletto. “Racconta una bella e grande storia – diceva Petit del suo Notre-Dame de Paris – . Deliberatamente ne ho espunto l’aneddoto e la pantomima: mi auguro che svanisca il medioevo alla Viollet-le-Duc e che, per lo spettatore, resti soltanto la tensione tragica del capolavoro di Victor Hugo”.

Uno spettacolo da non perdere, che mescola dramma e tragedia con un insieme ben riuscito  di  luci alterne, elementi scenografici, ritmo calzante trasportando lo spettatore tra il desiderio e la morte, l’amore e la rivalità.

Notre-Dame de Paris, dopo la “prima” di martedì 14 settembre (ore 20.00), ha avuto repliche mercoledì 15 (20.00)giovedì 16 (20.00)venerdì 17 (20.00),  e riprende sabato 18 (18.00) e domenica 19 (16.30).

Per le foto si ringrazia Fabrizio Sansoni- teatro dell’opera di Roma