Shakespeare in Love, al Brancaccio. Il gioco del Teatro nel Teatro.

Tratto dal successo cinematografico di quasi 20 anni fa, finalmente a Roma l’adattamento teatrale del film che ha reso protagonista Mastro Will Shakespeare direttamente con la sua vita, travagliata e tormentata come le sue opere. Ed ecco che nell’Inghilterra della metà del Cinquecento, in piena epoca elisabettiana, il giovane Will, autore di talento è alle prese con il “blocco dello scrittore” e cerca inquieto una nuova ispirazione e una nuova musa. Inciampa così in Viola, una ragazza dell’alta borghesia che ha un solo sogno: vivere la vita con passione e fare l’attrice! Ma a quel tempo le donne non potevano calcare le scene e i ruoli femminili venivano interpretati da altri uomini … Quando però si apre il casting per una nuova commedia, Viola tenta la sorte e rischia, diventando Mastro Thomas Kent ed ottiene il ruolo principale di Romeo … Si innesca così un gioco degli equivoci, tra scambi di ruoli e travestimenti, equivoci e citazioni, il teatro e le opere di Shakespeare entrano nella nuova commedia e nella vita reale, facendo innamorare perdutamente Will e Viola, che è anche Mastro Kent, ma anche Romeo. La nuova commedia cambia titolo e diventa più cupa e tragica nella trama, l’amore impossibile che lega Giulietta e Romeo fa da specchio allo stesso amore negato di Will e Viola che è promessa in sposa al nobile Lord Wessex, e che presto, appena la Regina darà il suo consenso, partirà per il Nuovo Mondo. Cosa resta ai due amanti allora se non consumare la passione in pochi e fugaci momenti, consapevoli che ci sarà l’addio … E se nel dramma che rappresentano alla fine come attori Romeo/Will e Giulietta/Viola la conclusione è la più terribile, nella vita dei due ragazzi ci sarà la lontananza fisica ma il loro amore sarà eterno!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Un vero gioco del teatro nel teatro, esibito e “giocato” in modo magistrale grazie alla prova di tutti i 19 attori in scena, Lucia Lavia e Marco De Gaudio in testa, guidati dalla regia di Giampiero Solari che pone l’accento sull’aspetto divertente delle citazioni shakespiriane di cui la pièce trabocca, dai nomi degli attori che sono nomi di altri personaggi, dalle battute che si legano ad altre opere, tutto legato dall’invenzione scenica sul palco di una piattaforma girevole che ricrea quel moto circolare della vita che scorre attorno ai personaggi. La storia nella storia. Cambi costumi velocissimi e numerosi che contribuiscono a ricreare quel tipico teatro elisabettiano, dove lo spettatore vedi gli attori da ogni angolazione, e li osserva dalle balconate in legno, qui ricreate con eccellenti proiezioni scenografiche.  Importantissimo il lavoro di Edoardo Erba che non solo traduce la sceneggiatura di Norman&Stoppard ma adatta testi, ricrea ironia e tragedia, lasciando intatto il ritmo serrato di tutta la rappresentazione e ricostruisce personaggi fondamentali come Marlowe o la Regina Elisabetta attraverso battute che li hanno resi indimenticabili.  Come l’ultima dello spettacolo dove lei, la Regina, ricorda che “Gli Inglesi amano i cani !!”  Ed infatti in scena un attore “cane” c’è … E’ un cane “attore” in realtà, il bellissimo Corgi ( la razza preferita dalla famiglia reale inglese) Gulliver che interpreta Macchia ne “I due Gentiluomini di Verona” che porta in scena un’altra citazione e un altro gioco nel gioco. Una compagnia bravissima di giovani attori talentuosi ed uno spettacolo che ci ricorda come Viola sia stata una rivoluzionaria e coraggiosa ragazza che si domandava “Come può un uomo interpretare una donna ?” ed abbia sfidato le regole per seguire la sua grande passione per il Teatro. L’amore è protagonista indiscusso, è il motore della vita e della scena, e se qualche volta non vince su tutto, al suo posto vince sempre e comunque il Teatro. Quello sul palcoscenico e quello della vita reale, che qui si fondono in una metafora immortale.

 

 

In scena al Teatro Brancaccio di Roma fino al 11 novembre 2018

con

LUCIA LAVIA (Viola/Thomas Kent    MARCO DE GAUDIO ( Will Shakespeare)

LISA ANGELILLO (Regina Elisabetta/Molly) STEFANO ANNONI (Christopher Marlowe)
LUIGI AQUILINO (Ralph/Violoncello) ROBERTA AZZARONE (Robin/Ensemble)
MICHELE BERNARDI (Catling/Ensemble) LORENZO CARMAGNINI (Fennyman)
MICHELE DE PAOLA (Lord Wessex/Ukulele) NICOLO’ GIACALONE (Burbage)
CARLO AMLETO GIAMMUSSO (Wabash/Chitarra) ROSA LEO SERVIDIO (Balia)
PIETRO MASOTTI (Ned Alleyn/Chitarra) GIUSEPPE PALASCIANO (Adam/Flauto Traverso)
EDOARDO RIVOIRA (Nol/Chitarra) ALESSANDRO SAVARESE (John Webster)
GIUSEPPE SCODITTI (Henslowe) FILIPPO USELLINI (Sir Robert De Lesseps/Tilney)
DANIELE VAGNOZZI (Sam/Chitarra) GULLIVER (Macchia)

scene PATRIZIA BOCCONI  costumi ERIKA CARRETTA
realizzazione video scenografica CRISTINA REDINI
coreografie e combattimenti BIAGIO CARAVANO aiuto regia DAFNE NIGLIO
disegno suono EMANUELE CARLUCCI direzione musicale MATTEO CASTELLI
direttore di produzione CARLO BUTTO’ direzione artistica OTI ALESSANDRO LONGOBARDI

Regia di Giampiero Solari – Regia associata Bruno Fornasari

Traduzioni di Edoardo Erba

Produzione di Alessandro Longobardi per Officine del Teatro Italiano in collaborazione con Viola Produzioni