Tre grandi coregrafi: FORSYTHE / INGER / BLANC al teatro dell’opera di Roma

Dal 25 al 03 marzo è andato in scena al Teatro dell’opera di Roma il trittico che affianca i lavori di tre grandi maestri:  Forsythe / Inger / Blanc, fortemente voluto  da Eleonora Abbagnato, confermata proprio in questi giorni per altri tre anni alla direzione del Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma. “Sono onorata di poter proseguire il percorso iniziato – ha dichiarato la Direttrice Eleonora Abbagnato –, soprattutto perché è in piena costruzione il repertorio del futuro del nostro Corpo di Ballo. Ringrazio il Sovrintendente Francesco Giambrone che conosco da tanti anni. E’ una persona che si pone artisticamente sulla linea di quello che abbiamo iniziato assieme a Carlo Fuortes, con il progetto di portare nuove produzioni e nuovi nomi di grandi coreografi che entrino nel repertorio. La continuità è una grande ricchezza in questo momento, dopo quello che abbiamo vissuto con la pandemia. Sarà un bene per il pubblico e per noi proseguire il lavoro nella normalità”.

Nelle varie serate si sono alteranati   il Corpo di Ballo dell’Opera di Roma e, come principali interpreti, l’étoile Susanna Salvi, i primi ballerini Claudio Cocino, Michele Satriano e Alessio Rezza. Tutti molto molto bravi, dinamici, puliti e con una grande tecnica che ha permesso loro di proporre virtuosismi, giri e cadute di livello eccelso.

Ha aperto  il programma Herman Schmerman del geniale William Forsythe che, sulle musiche composte appositamente da Thom Willems, ha creato nel 1992 un balletto senza trama idealmente diviso in due parti, tra un quintetto iniziale e un duo finale di intensa bellezza. I due interpreti in scena si sono amalgamati in un tutt’uno perfetto e la danza stessa ha creato un cotrocircuito: attraverso movimenti portati all’estremo i canonici ruoli mschie-femminile si sono  ribaltati  continuamente, come nel finale, quando entrambi i ballerini hanno indossato la stessa gonnella gialla di Gianni Versace e il partner maschile ha emulato  il comportamento femminile per un finale davvero magnifico. Un vero capolavoro che ha portato  lo spettatore in un viaggio viscerale dell’anima.

 Il secondo titolo della serata è Walking Mad creato dallo svedese Johan Inger nel 2001 e già presentato a Roma nel marzo 2018. Sulle note del Bolero di Ravel e di Für Alina di Pärt, Inger ha portato in scena un muro che divide, si muove e si apre generando spiragli di comunicazione. Tra ondate di emozioni, dal riso alle lacrime abbiamo trovato  humour e sensualità. Uomini e donne si sono incontrati mostrandoci differenti relazioni, ovvero momenti diversi di una stessa relazione. Il tutto è avvenuto  attorno ad un  muro mobile, che è divenuto il simbolo delle barriere che si cotruiscono nei rapporti personali.

In chiusura una prima assolutaFrom Afarnuova creazione per il Corpo di Ballo del Teatro dell’Opera di Roma firmata dal coreografo Nicolas Blanc su musica di Ezio Bosso, i primi due movimenti della Sinfonia No.1 Oceans. Il coregrafo ha portato in scena un gran numero di ballerini che si sono mossi  tra le scene di Andrea Miglio con indosso i costumi di Laura Biagiotti. Si è trattato del racconto  di una vicenda umana che , attraverso l’idea del viaggio reale e simbolico insieme,  ha messo  in relazione presenza e assenza, la vicinanza e la distanza tra gli essere umani.

Ancora una volta va il nostro grazie ad Eleonora Abbagnato per aver portato con  FORSYTHE / INGER / BLANC  nuovamente in scena titoli non solo di repertorio classico ma anche di grandi coregrafi che hanno fatto e fanno la storia della danza contemporanea. Attraverso le forme di questi tre incredibili coreografi la danza è diventata lo spunto per un percorso interiore che è partito dal movimento e ha  accompagnato  lo spettatore in un viaggio fino al centro dell’anima.