E un po’ come due promessi sposi con un lungo fidanzamento alle spalle, era arrivato il momento di dare concretezza ad un’idea che tutti i marguttiani hanno in testa da anni, ovvero portare Via Margutta all’attenzione internazionale e non solo come location di un film famosissimo come “Vacanze Romane”, ma come custode di uno spicchio di Roma sparita con le sue botteghe artigiane e le sue gallerie dentro i cortili segreti, poche per la verità, che ancora resistono al turbinio e alla corsa al business del tridente attiguo.
Il programma di AltaRoma ha previsto come sempre riflettori puntati su stilisti emergenti, sul talento e sul Made in Italy, grazie al sostegno di soci come la Camera di Commercio di Roma, Regione Lazio, Risorse per Roma e Città Metropolitana di Roma, e al supporto determinate del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’ICE, Agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione delle imprese italiane. L’unione di queste forze ha reso così questo appuntamento con la Moda un vero e proprio fil rouge dentro la città, che ha legato le diverse location degli eventi, suddivisi in tre grandi contenitori: il Fashion Hub dedicato allo scouting di nuovi talenti, centrato sul “Who’s next” che ha visto vincitore nella categoria prêt-à-porter Brognano per la sua capacità di “interpretare lo spirito del momento con colori e sovrapposizioni”. Who Is On Next?, è stato decretato dal Financial Times uno dei 10 “World’s Most Important Fashion Prizes”, e si afferma così a livello internazionale come piattaforma della new wave della moda italiana rendendo la competizione anche un momento di confronto, di scambio e spesso di sinergia. Per gli accessori ha vinto il primo premio Pugnetti Parma, selezionato per la sua decisione di valorizzare le eccellenze artigianali e locali.
Atelier mantiene il suo ruolo contenitore di sfilate delle maison, degli atelier e delle sartorie dove la tradizione si mescola con l’artigianalità, ed in questo contesto da segnalare l’iniziativa nata da un’idea del Presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi, che con “The secret of Couture” ci ha fatto viaggiare utilizzando la realtà virtuale 360VR attraverso luoghi e laboratori inaccessibili, scoprendoci i segreti dei manufatti più preziosi, all’interno della Galleria del Cembalo, nell’incanto di Palazzo Borghese. Come anche A.I. Grand Tour che nel 200° anniversario del “Viaggio in Italia” di Goethe, vuole trasmettere la forza del passaggio su Roma con un’esposizione di artisti viaggiatori, esploratori. L’istallazione di Ophelia Finke, definita la più talentuosa giovane artista inglese del momento, che ha già collaborato con Alexander McQueen nello scorsa SS2015, è stata una delle opere più interessanti.
In Town si conferma come punto di forza della manifestazione con “Road to style”, dove vengono valorizzate le vie dello shopping romano che raccontano ognuna a suo modo, la storia delle botteghe, degli atelier e dei laboratori che si affacciano su di esse. Tre i progetti on the road: Via del Babuino in collaborazione con l’Accademia Costume&Moda; Via dell’Oca e Via della Penna che omaggiano il giovane designer milanese e nuovo guru delle shoes Giannico; Via del Pellegrino e via dei Cappellari vestite dalle meravigliose fotografie di Pasquale de Antonis.
Ma il cuore è marguttiano, e noi ci siamo lasciati ammaliare degli eventi nei cortili e nei negozi, resi “diversi” grazie ad ICOD, piattaforma curata di Giuseppe Finocchio, che seleziona talenti ed eccellenze del design italiano, prendere possesso di questa via unica al mondo e promuovere il legame profondo tra le radici e la contemporaneità, tra la ricerca e l’innovazione.
E il cortile al 51a, noto per essere stato il set di “Vacanze Romane” si è letteralemente animato sulle note della dj romana ADIEL insieme al nostro MARGUTTA vegetarian food&art, un pioniere della cultura vegetariana nella ristorazione con 35 anni di attività, oggi un’istituzione nel panorama eno-gastronomico europeo, un’isola dentro l’isola. L’Alta Moda diventa così trait d’union di incontri e contaminazioni , arte, design, fotografia, food &wine.
Serata ed evento conclusivo molto atteso, il defilè di sabato 9 luglio, dove Via Margutta è diventato il set di una esclusiva sfilata, 100mt di passerella dove ammirare le collezioni di Katharine Story, dell’Accademia di Moda Sitam di Lecce, di Chiara Baschieri e i gioielli di Gaia Caramazza e Marina Corazziari.
Quattro giorni dove i cortili e le gallerie d’arte, le botteghe artigiane e gli hotel di via Margutta, un tempo dimora e ispirazione per tante celebri personalità del mondo dell’arte, della musica e del cinema, hanno accolto con amore tutti gli appuntamenti di MARGUTTA Creative District. Tutto questo è stato possibile grazie al sostegno e alla stretta collaborazione con l’Associazione Internazionale di Via Margutta e tutte le attività che aderendo all’iniziativa hanno ospitato gli stilisti e le loro creazioni condividendo il progetto in tutti i suoi aspetti.
Perché speriamo che queste nozze tra la moda e Via Margutta, siano lunghe e prosperose e che continuino a creare occasioni per far parlare di sé una strada che tutto il mondo ci invidia ma che troppo spesso nella sua città, viene trascurata e lasciata da parte, per dare spazio solo ai grandi brand del fashion district a pochi metri di distanza. Ma chi sa la sua storia, chi la vive e conosce, e sa bene quali opere sono state forgiate dai suoi sanpietrini e tra le mura dei suoi studi, in cinquecento anni di storia e d’arte, non può permettere che un tale patrimonio venga dimenticato. #marguttianinelcuore
MARGUTTA Creative District, negozi partecipanti: Fratelli Petochi 1884, Babette restaurant, Galleria D’Arte Marchetti, Whisky & Co, Bdb Real Estate, E.A.C.- Museo Dei Sognatori, Galleria Veneziani, Sesto Senso Art Gallery, One Piece Art, Blend, Hotel Art, La Bottega Margutta, Monies Roma, Giorgio Tortori Antichità, Alex Carelli Jewel Design, Osvaldo Cocozza European Fine Arts, Galleria La Nuvola, Serra Roma, Trollbeads, Gerardo Sacco, Chiara Baschieri, Antichità Valerio Turchi, Galleria Vittoria , Il Margutta RistorArte.
Foto tratte da uff. Stampa AltaRoma // scatti di Fabrizio Tartaglia e Lucia Citiulo