Galà Lès Etoiles 2023

Come ogni anno si rinnova l’appuntamento con le grandi stelle della danza, che illumineranno il cielo di Roma nei giorni  28 gennaio ore 21.00 e 29 gennaio con un doppio spettacolo alle ore 16.30 e alle ore 21.00 presso la Sala Santa Cecilia dell’auditorium parco della Musica. Galà Les Etoiles è giunto all’ottava edizione, una specie di miracolo che, grazie alla tenacia di Daniele Cipriani,  si rinnova di anno in anno.

Quest’anno il galà ha una missione speciale:  “La bellezza salverà il mondo”, ribadisce il Direttore Artistico di Les Étoiles Daniele Cipriani: “Non lo dico per ripetere un “meme”, come è d’uso in questa epoca di taglia e incolla. La verità è che questo è un momento della storia particolarmente preoccupante: si combatte una guerra che ci tocca da vicino e incombe sul mondo un pericolo sinistro.

Si può fare affidamento solo sull’intelligenza del cuore ed in questo senso mi ritrovo pienamente nelle parole di Dostoevsky. Non è un’affermazione puramente estetica se consideriamo che gli artisti traducono la giustizia e la moralità del cosmo in immagini, suoni, e chiaramente danza. Ho sempre creduto che, in questo senso, Les Étoiles abbia una missione speciale: è un gala in cui si esibiscono grandissimi ballerini, certo. Eppure non è solo “glamour” con nomi di richiamo: è un concentrato di bellezza che implicitamente inneggia alla bellezza più alta di un’ ideale fratellanza, a prescindere da nazionalità, credenze, o stile di vita.”

Altra novità di questo anno è MARATONA LES ÉTOILES  – Per le due recite di domenica 29 gennaio sono previsti programmi diversi; da qui la possibilità di fare la “Maratona Les Étoiles” e acquistare un biglietto per entrambi gli spettacoli, usufruendo di uno sconto del 20% sul biglietto serale.

Entrambi i programmi domenicali (come anche quello di sabato 28) prevedono brani dal repertorio tradizionale e non mancheranno di certo gli entusiasmanti passi a due da Il Lago dei CigniDon Chisciotte o Il Corsaro; ci saranno però anche brani di sofisticata modernità, firmati da coreografi sulla cresta dell’onda oggi.

Tra questi troviamo Carbon Life di Wayne McGregor (O’Sullivan/Sambé), Voices di David Dawson (Semionova), due brani di John Neumeier, Spring and Fall e Shall We Dance? (Frola/Sugai), Äffi e Mopey di Marco Goecke, interpretati da Matteo Miccini che vediamo anche in un passo a due della coreografa olandese Wubkje Kuindersma, Two and Only (insieme a Timothy van Poucke e accompagnato dal vivo dalla chitarra e voce di Benjamin Michael); Scarlatti pas deux di José Martinez e La nuit s’achève di Benjamin Millepied (Colasante/Marque);  Orgía del madrileno Sergio Bernal che è altresì interprete di questo brano di danza classica spagnola, in prima mondiale a Les Étoiles, nonché di un’altra sua creazione, Zorongo. Molti i lavori che vengono presentati in prima nazionale.

Daniele Cipriani tiene sempre a ospitare anche rappresentanti della nutrita diaspora di primi ballerini nostrani attivi in tutti i continenti del pianeta, ennesima eccellenza italiana all’estero, e ha chiamato Alessandro Frola, efebico e affascinante figlio d’arte, a raggiungere nel cast i connazionali Matteo Miccini e Valentine Colasante (parigina, ma di origine italiana). Da Londra si attende l’arrivo dell’ “altra regina inglese”, Marianela Nuñez: non ce ne voglia Queen Camilla, ma per la sua straordinaria popolarità e il numero di presenze a Les Étoiles, è la ballerina del “Royal” che ne detiene scettro e corona! Insieme a lei, tre giovani stelle dello stessa compagnia Royal Ballet: Marcelino Sambé, William Bracewell, Anna Rose O’Sullivan. Di status regale nel regno del balletto anche Polina Semionova, che fa un gradito ritorno a Les Étoiles.

Applauditissima l’anno scorso per la sua eleganza e classe, Maia Makhateli ritorna accompagnata da un nuovo talento, Giorgi Potskhishvili, georgiano come lei  (nonché come Balanchine e tanti altri giganti di quella gloriosa patria della danza) di cui i follower che seguono i suoi reel apprezzano la folgorante energia, i salti altissimi e l’esuberanza. Porterà lo scintillio della Ville Lumière la stella del suo maggiore teatro, Paul Marque, e poi c’è lui, “El Rey del Flamenco”, Sergio Bernal, che porta immancabilmente a Les Étoiles un clima invidiabile: sole rovente di Spagna e scrosciante pioggia di applausi.

Les Étoiles serve anche (e crediamo soprattutto) a trasmettere un messaggio molto chiaro in questo momento di profonde divisioni  in cui riaffiorano nazionalismi, fanatismi, xenofobie, contrapposizioni politiche e religiose, agitazione sociale, si combatte una guerra che ci tocca da vicino e incombe sul mondo un pericolo sinistro: dobbiamo inseguire ciò che unisce, non ciò che divide. Les Étoiles è un inno all’armonia tra i popoli del nostro pianeta. L’armonia, appunto, delle stelle di cui la grande danza si fa portatrice, presentandosi addirittura quale modello di una società e di un mondo ideali. Si potrebbe pensare agli splendenti protagonisti di Les Étoiles come ad un’armata plurinazionale che avanza a passo di danza, unita sotto un unico vessillo: quello dell’Arte. L’Arte che deve sempre unire, mai dividere.

Non vi resta che acquistare i pochissimi biglietti rimasti,  a dimostrazione che la gente ha voglia di andare a teatro e nutrirsi l’anima della bella danza.
Per le foto si ringrazia Simonetta Adler ufficio stampa  Galà Les  Etoiles.